Primi piatti

Gnocchi del 29 con cipolle ed acciughe

In Argentina c’è una tradizione che affonda le radici lontano nei secoli passati, quella le Dia de Ñoquis, ovvero, la tradizione di mangiare gli gnocchi tutti i 29 del mese. Ricordandomi di questo aneddoto, questa è la mia ricetta per l’MTChallenge di questo mese: gli gnocchi del 29 con cipolle ed acciughe.
Perché gli gnocchi in Argentina, e soprattutto, perché il 29 del mese? La forte immigrazione italiana in questo paese durante il diciannovesimo secolo ha portato con se anche tutte le abitudini culinarie: vi basterà passare qualche giorno in terra argentina per capire come forti siano i legami culturali, e quindi anche di piatto, tra i due paesi. Inoltre, il 29 era tradizionalmente il giorno prima della paga, quindi era abbastanza comune per le povere famiglie dei migranti, rimanere senza soldi…e cosa meglio di un piatto di gnocchi può sfamare con poca spesa? La leggenda dice inoltre che, per attrarre la buona sorte, era usanza mettere sotto al piatto una moneta. Ancora oggi, passeggiando per le vie di Buenos Aires al 29 del mese vi capiterà di imbattervi in menù che recitano “Hoy, Dia de Noquis!”
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Ma ecco i nostri gnocchi! La ricetta è quella di Annarita per la sfida numero 59 dell’MTC. Io ho seguito la ricetta tradizionale, il classico gnocco con patate bianche, ed ho recuperato per il sugo un’altro sapore che mi ricordava la terra argentina, le cipolle con le acciughe. Due ingredienti poverissimi per un condimento adatto ad un piatto a zero budget: se il 29 erano finiti i soldi, anche il sugo sarà povero. Cipolle ed acciughe, saranno anche poco costose, ma sono ricchissime di gusto e più che altro bilanciano bene la base neutra e delicata dello gnocco, dandogli grande personalità e vigore.
Questi i miei gnocchi del 29 con cipolla e acciughe (per 4 persone):
patate 600g
farina 00 180 g
sale
due cipolle rosse
10 acciughe sotto sale, dissalate e pulite
olio evo, sale, pepe

Per il procedimento degli gnocchi, ho seguito la ricetta di Annarita:
“Lavate le patate e mettetele intere e con la buccia a cuocere  in acqua fredda. Scegliere patate delle stesse dimensioni in modo da avere una cottura uniforme. Dopo circa 30/40 min (dipende dalla pezzatura) saranno pronte. Potete anche usare la pentola a pressione dimezzando i tempi. Appena pronte scolatele e privatele della buccia. Passatele al passaverdure o allo schiacciapatate direttamente sul piano da lavoro. Allargare le patate schiacciate con un tarocco in modo da far uscire tutto il vapore residuo. A questo punto aggiungere il sale e la farina poco per volta e iniziare a impastare. E’ bene impastare il meno possibile altrimenti gli gnocchi diventeranno duri. La farina dovrebbe essere il 25% – 30% rispetto alle patate ma come dicevo sopra può dipendere da molti fattori. Meno farina richiedono le patate e meglio è, gli gnocchi saranno più morbidi. Una volta formata una pagnotta tagliatene dei pezzi con i quali ricavare dei filoncini che allungherete con le mani, facendoli roteare sulla spianatoia fino allo spessore di circa 1.5 cm poi tagliateli in gnocchi di circa 2 cm. Passate ogni gnocco sui rebbi di una forchetta, esercitando una certa pressione farli scorrere dal basso verso l’alto oppure usare un riga gnocchi, in questo modo assumono la caratteristica rigatura e si formerà l’incavo che accoglierà il sugo. Cuocerli subito in acqua bollente salata pochi alla volta, appena risalgono in superficie sono pronti per essere conditi con il sugo.”
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Per il sugo, invece, affettate la cipolla ad fettine sottili e passatela velocemente in padella con abbondate olio; quando sarà appassita, aggiungere i filetti di acciuga ben lavati e dissalati. Far amalgamare bene e buttare poi direttamente gli gnocchi nella padella. Far saltare avendo cura di non disfare gli gnocchi mentre le girate, impiattare e concludere con una spolverata di pepe nero macinato fresco.

Con questa ricetta partecipo alla sfida #59 dell’MTChallenge.
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4 thoughts

  1. Ilaria Author

    Veramente simpatica questa iniziativa degli gnocchi-dal il 29 settembre in Argentina!!! E i tuoi gnocchi mi piacciono assai!!!

  2. Infatti Noquis è proprio gnocchi… Che bella storia, non la conoscevo per niente! E che bella ricetta! Unisce perfettamente il sud America con l’Italia 😀
    Ilaria – Ricettedacoinquiline

  3. Annarita Rossi Author

    Chiara ti adoro, conosco gli italiani emigrati in argentina perchè ho lavorato 10 anni nell Fondazione Paolo CResci che si occupava proprio, tramite un grosso archivio, del legame tra gli italiani e quelli emigrati all’inizio del secolo scorso. Mi hai fatto fare un salto indietro quando organizzavamo incontri , mostre e eventi con gli italiani all’estero. Non sapevo di questa tradizione che mi affascina moltissimo. Grazie per avermela fatta conoscere. La ricetta è semplice ma spettacolare perchè a testimonianza che con poco quasi nulla si possono fare grandi piatti. Brava e saluta Alberto.

    • Chiara Brandi Author

      Annarita, a me quando ho letto gnocchi mi sono venuti in mente i ristoranti di Sant’Elmo dove li ordinavo spesso quando sono stata in viaggio in Argentina (tanti anni fa…). E li condivano spesso così, semplice ma di gran gusto! Grazie a te per avermi riportato con la mente a quel bellissimo viaggio…un bacio anche a te!

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